Accesso civico generalizzato: l’ANAC ribadisce il diritto di “chiunque” di accedere agli atti amministrativi senza doverne motivare la richiesta, né avere un interesse diretto

ANAC – Parere (fasc. 2672/2025) 9 luglio 2025

L’Anac con parere (fasc. 2672/2025) del 9 luglio 2025 ha precisato che la legge riconosce a “chiunque” il diritto di accesso civico agli atti di un’amministrazione senza doverne spiegare le ragioni.  L’accesso, civico generalizzato, non si basa sulla titolarità di interessi giuridici specifici da parte del richiedente, ma nasce dal principio di trasparenza e dalla volontà di garantire un controllo diffuso sull’azione pubblica, facilitando anche la partecipazione dei cittadini al dibattito pubblico.

A differenza dell’accesso civico semplice, che riguarda solo documenti o informazioni per i quali esiste un obbligo di pubblicazione, l’accesso civico generalizzato consente di chiedere qualsiasi dato o documento detenuto dall’amministrazione, anche se non soggetto a pubblicazione obbligatoria. L’unico limite riguarda il rispetto di interessi pubblici o privati che la legge tutela, come la riservatezza o la sicurezza.

Inoltre, l’Anac ha anche precisato che non si possono porre limiti temporali all’esercizio di questo diritto. Pertanto, non è non è legittimo rifiutare una richiesta solo perché i documenti risalgono a prima dell’entrata in vigore delle normative che regolano la trasparenza amministrativa. L’amministrazione può, eventualmente, valutare se la ricerca richiesta sia eccessivamente onerosa o rischi di rallentare eccessivamente il proprio funzionamento, e in questi casi può negare l’accesso.

Infine, il parere sottolinea che non è necessario dimostrare un interesse diretto o attuale per ottenere l’accesso: non si valuta se la motivazione della richiesta sia socialmente rilevante o meritevole, basta che la richiesta sia fatta in buona fede e non sia pretestuosa. In breve, chiunque può chiedere e ottenere dati e documenti, senza dover spiegare perché.

 

🔗 Diritto di accesso civico generalizzato agli atti, la legge lo riconosce a chiunque