Corte dei conti – Deliberazione n.13/SEZAUT/2025/QMIG 10 luglio 2025
Con la delibera n. 13/SEZAUT/2025 la Sezione delle autonomie della Corte dei conti ha affrontato la questione di come i Comuni debbano gestire a livello contabile le c.d. componenti perequative TARI, ovvero le somme aggiuntive che, per legge, devono essere riscosse dai cittadini e successivamente riversate alla CSEA (Cassa Servizi Energetici e Ambientali) per la gestione dei rifiuti raccolti in mare. Problematica che nasce in attuazione della legge “Salva-mare” (l. n. 60/2022) e dalla delibera ARERA n. 386/2023 e dalla circolare CSEA n. 59/2024/RIF.
In tale contesto, sono emerse due questioni. La prima riguarda su quale base calcolare le somme che i Comuni sono tenuti a riversare alla CSEA: se queste debbano essere determinate in base a quanto effettivamente incassato o a quanto accertato in bilancio. La seconda questione riguarda come contabilizzare queste somme nelle scritture del Comune: se cioè debbano essere registrate come entrate correnti e spese proprie, oppure trattate come semplici partite di giro, cioè somme transitate per conto terzi senza incidenza reale sulle finanze comunali.
La Sezione delle autonomie pronunciandosi sulle questioni ha enunciato i seguenti principi di diritto:
- «il quesito sul criterio di quantificazione dell’obbligo di riversamento a CSEA (per cassa per competenza) è inammissibile in quanto incide sulla determinazione del quantum debeatur dell’obbligazione di riversamento, presupposta rispetto alla rappresentazione contabile e
suscettibile di generare contenziosi di competenza di altre magistrature;
- le somme derivanti dalle componenti perequative TARI vanno imputate nel bilancio comunale tra le entrate di parte corrente; l’obbligo di riversamento, in quanto obbligazione propria del Comune, non costituisce una partita in conto terzi e deve essere regolato a carico della parte corrente del bilancio».
Quanto disposto nella delibera ha valore vincolante e va applicato da tutte le Sezioni regionali della Corte stessa, rendendo così univoca e coerente la prassi su tutto il territorio nazionale.